Si dice che rubi le piume che tiene nella sua maschera dai Pharrot e le dipinga usando del colorante che ottiene dai fiori. I loro colori sgargianti dovrebbero spaventare le prede e renderli più minaccioso, cosa che non sembrano a causa della loro piccola stazza.
Al tramonto è comune vedere gruppi di Mwekibu allenarsi assieme, frantumando rocce con i loro pugni e allenati dal capo gruppo, ovvero quello più esperto e forte.
È raro vederne uno al di fuori delle grotte, che usa come covo per nascondere i tesori preziosi che ruba dalle città.
Se ne sta sempre dentro le grotte a meditare ed esce soltanto al tramonto per allenare i suoi allievi Mwekibu, ma la sua vera forza la dimostra difendendo i suoi tesori dagli intrusi che osano mettere piede nel suo territorio. I suoi pugni sono talmente forti che possono paralizzare per sempre la vittima.
ISPIRAZIONE
Mwekibu e Mweleka sono ispirati ad un uomo primitivo e ad un indigeno, ma in particolare sono una citazione alla cultura Zulu del Sudafrica.
ORIGINE DEL NOME
Mwekibu deriva dalla parola "mwenye kiburi" (arrogante nella lingua swahili)
Mweleka deriva dalla parola "mwenye kiburi" e da "mwanamieleka" (che significa "tu sei quello" che può essere interpretata come "il prescelto")