Delle leggende metropolitane dicono che porti iella per via del suo aspetto trasandato. È un Pokémon solitario e ha grosse difficoltà a socializzare. Possiede due strati di piume e sfrutta quello esterno (quello più chiaro) come cappuccio (così da sembrare un altro Pokémon) per essere accettato dagli altri Pokémon e dagli esseri umani.
Nessuno sembra averlo mai visto gioioso, per questo motivo viene considerato il Pokémon della tristezza. È talmente pigro che se ne sta anche per giorni o settimane appollaiato su una roccia, in attesa che la preda venga da lui, peccato che non succeda mai, quindi a quel punto si muove per cercare cibo (senza allontanarsi troppo perché si stanca presto)
È infastidito dalla presenza di altri Pokémon o esseri umani attorno a lui e se questi si avvicinano troppo, usa il suo potente becco per cacciarli via, sempre restando impassibile. L'unica cosa che lo fa infuriare e che gli da energia sono le urla degli Hikikochi quando sono in pericolo.
Un racconto antico del popolo Keturu lo ritraeva come un Pokémon regale e rispettabile perché, un tempo, era la vedetta della città. Però, a seguito di alcune vicende sfortunate, i Keturu lo considerarono un portatore di sventura e oggi questa diceria si è espansa anche nel resto del mondo.
ISPIRAZIONE
Hikikochi è ispirato ad un pulcino e ad un Hikikomori (persona che decide di limitare la sua vita sociale e movimento diffuso specialmente in Giappone)
Scruffabou è ispirato ad un Marabù e al mito etiope di Holawaka (un mito che narra di un uccello che avrebbe dovuto recitare il procedimento per garantire agli uomini la vita eterna, ma rivelandolo ad un serpente in cambio di cibo, gli umani trovarono, invece, la morte. Per il tradimento dell'uccello, gli Dei gli inflissero una malattia dolorosa)
ORIGINE DEL NOME
Hikikochi deriva dalle parole "hikikomori" e "chick" (pulcino)
Scruffabou deriva dalle parole "scruffy" (malandato, trasandato) e "marabou" (marabù)